Le piccole e medie imprese hanno difficoltà nell’accedere ai numerosi fondi a disposizione, principalmente per un gap di comprensione e informativo. Su Corriere Romagna, l’intervista a Piergiorgio Zuffi, Direttore Commerciale di Innova Finance.
Innovazione, digitalizzazione e sostenibilità: sono le tre linee guida della finanza agevolata degli ultimi anni. Ma ci sono anche l’internazionalizzazione e la formazione. Insomma, tutto o molto è oggi finanziabile con contributi a fondo perduto, crediti d’imposta o altri finanziamenti agevolati messi a disposizione da Comunità europea, Stato, Regioni, Camere di commercio. Il problema? Arrivarci, soprattutto per le piccole e medie imprese. In un coacervo di bandi che a volte possono essere anche complessi, le PMI spesso rinunciano in partenza, senza sfruttare milioni di euro di risorse che sarebbero lì, pronti per essere utilizzati e per finanziare fino all’ottanta per cento di progetti capaci di imprimere sviluppo. «Purtroppo – dice Piergiorgio Zuffi, Direttore Commerciale di Innova Finance, società bolognese specializzata in finanza agevolata che affianca le imprese nella ricerca di risorse per gli investimenti ancora oggi c’è una grande diffidenza nei confronti di questi strumenti, anche se chiaramente non è paragonabile a dieci anni fa». Tanto vincono sempre gli stessi. Ma, poi, mi daranno davvero i soldi? E chissà che tempi ci vorranno. Sono queste le domande e le considerazioni che spesso tendono a stroncare sul nascere l’accesso agli strumenti di finanza agevolata, «anche se poi – riprende il discorso Zuffi – si tratta di asserzioni o dubbi senza alcun fondamento».
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Corriere Romagna, 11 maggio 2022
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